LE INTERVISTE DI B&P: ERNESTO SEPPI, PRESIDENTE DEL CONSORZIO MELINDA

Apriamo le interviste del 2024, incontrando Ernesto Seppi, eletto all’unanimità il 13 gennaio del 2022 Presidente del Consorzio Melinda. Classe 1966, laureato in Economia e Commercio presso la Facoltà degli studi di Trento, sposato, padre di due figli, è Presidente della Cooperativa Alta Valle di Non di Sanzeno, frazione Casez. Dopo una breve esperienza di praticantato da Dottore Commercialista si è occupato, insieme al fratello, della gestione dell’Azienda agricola di famiglia nella quale tuttora è impegnato. In passato è stato membro di alcuni comitati di controllo di società legate al settore agricolo.

Abbiamo conosciuto Ernesto sul finire del 2022 ed è nato un rapporto personale e professionale profondo, basato sulla stima e fiducia reciproche, che si è vieppiù consolidato nei mesi a seguire, facilitato anche da alcuni “momenti” trascorsi piacevolmente davanti ai buoni cibi e vini trentini.

Dobbiamo innanzitutto ringraziare Ernesto del tempo che ci ha concesso, una cortesia personale che abbiamo molto apprezzato dati i suoi pesanti e molteplici impegni di lavoro.

Sebbene l’intervista meriti di essere letta nel suo complesso, alcuni temi sono di particolare attenzione, quali:

  • la rilevanza del lavoro di squadra;
  • l’importanza della crescita professionale del singolo ma anche della struttura organizzata nel suo insieme;
  • il saper coniugare la “tradizione” con la “modernità”;
  • l’attenzione ai giovani.

Nelle interviste di Boniardi&Partners abbiamo sempre cercato di proporre un’opera d’arte o un riferimento culturale che potesse fare da sfondo ad alcune riflessioni messe in evidenza dalle persone intervistate. In questo caso non abbiamo potuto esimerci dal farci accompagnare da Camille Pissarro (1830-1903), con il suo olio su tela dal titolo “La raccolta delle mele a Eragny-sur-Epte” (1888), che si trova presso il Museum of Art di Dallas. Un dipinto luminoso e semplice nella sua struttura, in cui l’autore utilizzò la tecnica pittorica del divisionismo e del puntinismo che moltiplica il numero dei piccoli tocchi di pennello, scomponendo così ancor di più i colori. Un quadro dal fascino senza tempo.

E ora spazio all’intervista.

Nella Genesi Adamo ed Eva (ben raffigurati nell’affresco conservato presso il Palazzo Assessorile di Cles), la leggenda dell’eroe svizzero Guglielmo Tell, il Cantico dei Cantici (“Sostenetemi con le mele, perché sono malata d’amore”), il marchio di una prestigiosa multinazionale sono alcuni dei tanti riferimenti alla mela. Come riesce Melinda a convivere con successo in un business che da un lato ha radici anche così lontane, dall’altro richiede un continuo sforzo per essere aggiornati e innovativi? In altre parole, cosa significa tecnologia ed innovazione per Melinda?

L’agricoltura risponde a bisogni primari e custodisce tradizioni antiche ma al tempo stesso si avvale oggi delle tecnologie più moderne. Queste ultime rappresentano lo strumento essenziale per lo sviluppo dell’innovazione del prodotto e dei processi. L’innovazione, a sua volta, costituisce il mezzo per raggiungere l’obiettivo più importante: coniugare pienamente la sostenibilità ambientale e quella economica.

“E’ proprio di fronte a certi problemi sostanziali che attorno al tavolo delle grandi responsabilità bisogna che scompaiano i diplomatici per ritrovarsi gli uomini”: così rifletteva negli ultimi mesi della sua vita Alcide De Gasperi (1881-1954), Presidente del Consiglio dei ministri dal dicembre 1945 all’agosto del 1953. Queste parole cosa suggeriscono a te che rivesti un ruolo dai risvolti politici in quanto Presidente di una importante cooperativa e al contempo sei anche un imprenditore? 

Come Presidente di APOT e del Consorzio Melinda penso innanzitutto alle responsabilità che questo ruolo mi impone, soprattutto nello scenario attuale caratterizzato da costi crescenti e forte incertezza per noi agricoltori. Oggi più che mai so che dobbiamo necessariamente lavorare di squadra, massimizzando risorse ed energie. Il carattere cooperativo che da sempre ci contraddistingue deve essere uno strumento chiave per sostenere al meglio un sistema ortofrutticolo trentino organizzato, coerente e forte.

Il lavoro, tema cardine di uno dei più citati articoli della Costituzione italiana (articolo 4), è oggi al centro di un importante dibattito. Si va da un “revival” nelle fabbriche e nelle attività svolte dei non-laureati negli USA (Federico Rampini, Corriere della Sera del 27 dicembre 2023) ad un momento di “perplessità” e di “scarsa affezione” nei paesi europei. Il Covid pare abbia dato la stura sia ad un nuovo modo – forse ancora da ben definire – di concepire il lavoro sia alla crescente tendenza a dare spazio e privilegiare altre attività e passioni. Che significato hanno oggi parole come carriera e motivazione al lavoro? Per te il lavoro cosa ha rappresentato e cosa rappresenta?

Ho sempre associato il lavoro all’idea di crescita nel senso più ampio del termine. Crescita personale, certo, ma anche collettiva. Attraverso il lavoro, infatti, possiamo – anzi, dobbiamo – contribuire soprattutto allo sviluppo della nostra comunità di riferimento. Per un Consorzio come il nostro, indissolubilmente legato al suo territorio, si tratta di una missione irrinunciabile.

A tuo parere quali sono le caratteristiche principali dell’organizzazione di una cooperativa? Facendo riferimento a Melinda, realtà che tu conosci molto bene, quali sono i suoi punti di forza e quali le eventuali criticità da monitorare con particolare attenzione?

L’agire cooperativo si fonda su due punti cardine: lo spirito di solidarietà e il mutualismo. Si tratta di aspetti essenziali, veri e propri punti di forza per le organizzazioni come la nostra. Le criticità, a mio giudizio, sono legate ai fattori esterni. Quando lo scenario di mercato genera incertezza, come peraltro accade oggi, occorre fare scelte decise assumendo decisioni rapide per adattarsi e superare le difficoltà.

Winston Churchill era solito dire: “Puoi governare gli altri solo con la calma” e Gianluca Giansante ricorda che il compito del leader è servire gli altri, non se stessi: sul tema della leadership sappiamo che libri, articoli e citazioni sono innumerevoli. In Melinda cosa vuol dire essere capo? Al riguardo, in un contesto turbolento e instabile come l’attuale, quanto sono importanti lo spirito di squadra e la predisposizione al cambiamento?  

Lo spirito di squadra, ovviamente, è importantissimo. Soprattutto quando si riesce a coniugare il necessario coinvolgimento delle persone con la capacità di agire rapidamente. Lavorare insieme significa essere in grado di ascoltare, essere flessibili e aperti ai diversi punti di vista. Ma anche, ovviamente, saper fare una sintesi e, una volta individuata una soluzione, essere determinati a perseguire l’obiettivo.

Plutarco (indicativamente 50-120 d. C.) così scriveva nelle Vite Parallele (Pericle e Quinto Fabio Massimo): “Si potrebbe pensare che reggere una città quale Roma, avvilita dalle sciagure e resa dalla necessità sottomessa al governo di un uomo saggio, non sia tanto difficile quanto invece mettere il freno ad un popolo esaltato dal successo e gonfio di tracotanza e di insolenza, come sia capitato a Pericle nel guidare gli Ateniesi”. Nella guida di una azienda ci si può imbattere nell’alternanza tra momenti difficili e successi. Come ritieni che un manager dovrebbe comportarsi in questi casi? Il successo potrebbe attutire la costruttiva tensione volta a migliorare e progredire? Se sì, si possono individuare degli “antidoti”?

Sono convinto che un buon manager debba essere in grado di mantenere sempre un alto livello di concentrazione e un forte senso dell’equilibrio. Deve essere autorevole ma non autoritario né individualista, saper lavorare in squadra valorizzando le competenze altrui. E, in definitiva, affrontare i problemi facendo leva sulle sue capacità e su quelle dei suoi collaboratori.

A delle persone, in particolare a dei giovani, che volessero entrare in Melinda quali consigli e suggerimenti daresti? Melinda cosa potrebbe rappresentare per il loro futuro?

La prima cosa che direi a un giovane lavoratore o una giovane lavoratrice che guardasse con interesse alla nostra realtà è che il mondo agricolo rappresenta oggi un eccezionale laboratorio per la creazione di valore sociale, ambientale ed economico nel territorio. Melinda, i suoi soci e i suoi partner sono innanzitutto una grande squadra che ha conquistato il rispetto dei clienti, delle istituzioni e della comunità. Lavorare nel nostro Consorzio significa innanzitutto impegnarsi a mantenere e a migliorare il credito di fiducia che abbiamo acquisito.